Cantona by Daniele Manusia

Cantona by Daniele Manusia

autore:Daniele Manusia
La lingua: ita
Format: epub
editore: add editore


Un mezzo disastro nazionale

Alla firma del contratto con il Leeds Cantona aveva detto: «In due mesi in Inghilterra mi sento più a casa di quanto non mi sia mai successo in Francia».

Intervistato dal «Guardian» al termine della stagione racconta che in patria i problemi avevano soffocato la sua passione per il gioco. Adesso è contento dell’eccitazione dei tifosi, per lui è motivo d’orgoglio e anzi ha sempre giocato per questo. Un tipo di pressione diversa da quella che sentiva prima. «Sarebbe meglio parlare inglese. Ma il calcio è un linguaggio.»

Anche se chi lo intervista specifica che Cantona «vive giorno per giorno e il suo umore e le sue opinioni cambiano in modo imprevedibile», Eric respinge qualsiasi incursione nella sua vita extracalcistica. «Sono un calciatore», ripete.

Quando parte per la Svezia, per gli Europei (l’ultima competizione di livello cui aveva partecipato la Francia era stata Messico ’86), parla del calore del pubblico, delle persone che lo hanno aiutato a capire la realtà del calcio inglese, la vita del club.

I giornalisti francesi gli chiedono: «Ma il cibo, Eric… il cibo?»

Lui si bacia la punta delle dita: «Formidable».

Il clima intorno alla Nazionale francese però è tutt’altro che rilassato. La squadra di Platini aveva vinto otto partite sulle otto di qualificazione e veniva da una striscia di diciannove risultati utili consecutivi, poi però nelle quattro amichevoli preparatorie aveva ottenuto due pareggi e due sconfitte (subendo otto reti).

La Francia comincia l’Europeo pareggiando con la Svezia padrona di casa e con l’Inghilterra, e per passare il turno le basterebbe comunque un terzo pareggio con la Danimarca (che era stata inserita nel torneo all’ultimo per sostituire la Jugoslavia in guerra). In svantaggio, i francesi recuperano con Papin a mezz’ora dal termine, poi però crollano nel finale concedendo ai danesi il secondo gol. Francia e Inghilterra vengono eliminate con due punti ciascuna, la Francia ha segnato due gol in tre partite (entrambi di Papin), l’Inghilterra uno solo.

Tornato sul suolo francese Platini dà le dimissioni. Cantona dice all’«Équipe»: «Mi sto facendo delle domande sul mio futuro con la Nazionale, oggi come oggi direi basta Bleus». (Secondo Auclair il proposito di Eric era stato più perentorio ma il solito inviato a Leeds del giornale, Bieldermann, con cui Cantona aveva un buon rapporto, lo aveva convinto ad abbassare i toni.) Un mese dopo, il 26 agosto, Cantona si prende ufficialmente una vacanza dalla Nazionale. Comincia a essere stanco, dice, non è abituato a giocare le tre partite a settimana del calendario inglese.

Ma il problema è di fondo: «Con la Nazionale francese sono qualcun altro. A Leeds, sono inglese nell’anima, mentre quando sono in Francia, il passato torna a galla». Dirà anche di aver bisogno di tempo per stare vicino alla moglie e al figlio, e che non riesce ad accettare l’assenza di Platini: «È stato come perdere la donna amata. Chiunque venga dopo di lei sembra banale, anche la più bella».

Dato che non può permettersi di rifiutare una convocazione (pena una nuova squalifica) sceglie la strada della diplomazia. Houllier, promosso allenatore, racconta:



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